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La Lucania

Forenza: Corteo Storico, "Ugo dei Pagani" e "La Leggenda dei Templari" + "Palio delle 7 Contrade"

A Forenza, centro del Vulture Alto-Bradano in Basilicata, si svolge con consuetudine annuale, una rievocazione storica che si colloca nel periodo del consolidamento della dominazione normanna dell’Italia meridionale (XI-XII secolo), dopo la prima Crociata, allorché emersero le formazioni degli ordini monastico-cavallereschi primo fra tutti l'Ordine dei Cavalieri Templari, la cui fondazione si rappresenta e si rievoca.

Forenza, già sotto la dominazione longobarda, si erge abbarbicata sulla cima e sui pendii di un colle alto 836 metri s.l.m., non lontana dal Bosco Grande e domina un’ampia e distensiva vallata, al cui orizzonte si scorge il promontorio del Gargano ed il mare di Manfredonia. Ancora oggi il paese conserva tipicamente l’aspetto di fabbrica medievale: nei terrazzamenti e nei resti di torri e mura medioevali, nelle strade a rampe irregolari ed anguste, nelle viuzze lastricate in pietra, nelle lunghe gradinate che scendono dall’acropoli alla strada rotabile, negli archi, nelle case contadine addossate le une alle altre, alcune scavate nella roccia, in quelle gentilizie che ostentano maestosi portali, sormontati da stemmi di casati. E’ questo suggestivo borgo che ogni 16 del mese di agosto, fa da sfondo e palcoscenico alla manifestazione rievocativa. E pensare che... tutto potrebbe aver avuto origine a Forenza !

Dalla fine della Prima Crociata nel 1099, sotto la guida di “Hugo de Paganis”, inizialmente solo un manipolo di cavalieri, poi sempre più numerosi, si sono trovati a condividere un ideale insolito, nobile e pericoloso: dare protezione ai tanti pellegrini in viaggio verso la Terra Santa. Dopo il riconoscimento ottenuto al Concilio di Troyes nel 1129, un nuovo Ordine Cavalleresco, si affaccia sulla scena del medioevo. L' eco delle gesta eroiche nella pur breve ma intensa permanenza, ha fatto di quest’Ordine “l’eccellenza” in campo monastico-militare; lo straordinario arricchimento ne ha consolidato un potere unico e temuto tra gli ordini costituiti; feroce fu la persecuzione perpetrata da Filippo il Bello a seguito di un processo-complotto culminato con la sospensione dell’Ordine su decreto di papa Clemente V nel 1314. Nella vicenda dei Templari, che valicando i confini della storia è giunta fino ai nostri giorni pervasa di mistero e leggenda, trova posto, assieme ad altri paesi lucani e meridionali, anche Forenza. Nell’anno 1084, Pagano, “castri Florentiae dominus”, fa dono di due Chiese alla Trinità di Venosa; nelle immediate vicinanze del centro abitato.Questi Signori feudatari, secondo alcuni ricercatori, potrebbero essere stati i genitori di quell'Hugo, l’iniziatore dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio, pur se non riconosciuti dalla storiagrafia ufficiale. E' invece accertato che a San Martino “de pauperibus”, zona nelle vicinanze del centro abitato, si è sviluppato nei decenni successivi un insediamento dell’Ordine: ritenuto il più importante della Basilicata. E’ questo suggestivo borgo medioevale che il 16 di agosto diventa palcoscenico per la Rievocazione Storica, la leggenda calata nella storia: e se Pagano fosse padre di quell’Hugo, l’iniziatore dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio …?

Il Corteo Storico, composto da duecento figuranti in pregiati costumi dell’epoca e da attori non professionisti, che si porta nel borgo medioevale imbandierato con vessilli templari ed illuminato da torce, catapulta lo spettatore nella misteriosa ed inquietante atmosfera dell’alto-medioevo. Il corteo ci riporta indietro al 1118 quando dopo la prima Crociata si era formato l'ordine dei Cavalieri Templari. Il corteo vuole ripercorrere la fondazione dell'ordine e la storia di Ugo dei Pagani. Durante la drammatizzazione riecheggiano con forza le motivazioni di Ugo e dei primi otto cavalieri, di far proprio il nobile ideale di difendere la cristianità pellegrina e i Luoghi Santi dagli infedeli. Il colloquio con il padre Pagano e con la madre Emma, il riconoscimento dell’Ordine, l’approvazione della Regola al Concilio di Troyes da parte del Legato Pontificio Matteo da Albano, redatta da Bernardo di Chiaravalle, la nomina a Primo Gran Maestro conferitagli e l’investitura, sono poi i momenti culminanti di una suggestiva rievocazione dove i fatti sono ancora sospesi tra storia e leggenda. Tutti noi siamo sempre stati affascinati dalla storia, dai tempi che furono e che hanno lasciato tracce e testimonianze che tutt’oggi fanno rivivere i momenti più suggestivi e carichi di fascino e mistero che hanno caratterizzato il periodo più tormentato e contradditorio della nostra storia: il Medioevo. In Basilicata è possibile rituffarsi nel passato grazie ai tanti eventi che ripercorrono la storia e che rendono le vacanze lucane un susseguirsi di scoperte. La rievocazione costituisce un buon punto di partenza se non un pretesto attraverso i quali propone alle istituzioni una seria riflessione sulla opportunità di incentivare attraverso la promozione del territorio un sistema sinergico che dia rilancio alla economia dei nostri borghi anche in chiave occupazionale. Consiglio di visitare il borgo antico, tra vicoli suggestivi e bellissimi portali e degustare piatti e prodotti tipici lucani fedeli alla tradizione di un tempo.

A Forenza i Templari ci furono veramente ed è documentato che ebbero la chiesa di S. Martino dei Poveri, sita extra moenia, con case, un forno, un mulino, vigneti, terreni e fuochi (famiglie), indipendentemente da Hugo de Paganis. La nascita dell’Ordine dei Poveri Compagni d’Arme di Cristo e del Tempio di Salomone, universalmente noti come Templari, nasconde enigmi ed interrogativi che vengono solitamente ignorati o sottovalutati. Studiosi e appassionati concentrano in genere l’attenzione sulla tragedia della loro scomparsa e della loro soppressione, immaginando trame e vicende segrete che servono solamente ad azzardare infinite ipotesi inutili ed improbabili, a vantaggio del mercato della finzione, della carta stampata e del cinema. Fondati nell'anno 1100, immediatamente dopo la conquista di Gerusalemme, avevano, come finalità, la protezione dei pellegrini lungo i cammini della Terra Santa. Ciò è testimoniato dagli Annali di St. Bertin. Simone di St. Bertin, autore degli Annali, ricevette l’incarico della sua opera di cronista dall’abate Lamberto, che governo’ il monastero di San Bertino dal 1095 al 1123. Simone iniziò il suo racconto dal 1095 e concluse la sua opera nel 1145. In altre parole, Simone scrive negli anni in cui gli avvenimenti si svolgono, e muore nel 1148. Inspiegabilmente, il loro fondatore, Hugo de Paganis, nato in Lucania, fu trasformato in Hugues de Payns, nato in Champagne, mediante un’alterazione del testo di Guglielmo di Tiro, che descrisse la nascita dei cavalieri Templari anni dopo.

Ma sopra ogni altro interrogativo grava una domanda importante, che resta pesante come una pietra sull’origine dei Templari e su Ugo, loro fondatore: perché di lui, dopo il 1129, non si sa più nulla? Perché scompare e muore senza godere della gloria, sia pure passeggera, che avrebbe meritato? Ugo, nei documenti solitamente utilizzati e nella mente dei nostri studiosi, vive a malapena dieci anni, dal 1119 al 1129. Poco, troppo poco per il fondatore di un Ordine che ebbe così rilevanza nella storia di quei secoli. Perché? È un interrogativo che nessuno ha affrontato seriamente e al quale nessuno ha dato una risposta plausibile. È scomparso o è stato fatto scomparire? Questi interrogativi, se risolti, a parte la pura gioia della ricerca, possono rendere conto del nostro passato e del nostro presente, sia per quanto concerne l’incompatibilità fra il messaggio di Cristo e la violenza, sia per quanto riguarda i contrasti fra Occidente e Islam, sia per molti altri problemi che ancor oggi travagliano le nostre vite.


Hugo de Paganis, il Lucano che fondo’ i Templari.

Hugo de Paganis sarebbe il nome latinizzato di Hugues de Payns, o Hugues de Payns sarebbe il nome francesizzato del lucano Hugo de Paganis? La tesi di Mario Moiraghi: i Cavalieri Templari ebbero origine in Italia, nella magica terra di Basilicata.

Quando si parla dell'Ordine dei Cavalieri Templari, la storiografia ufficiale afferma che esso sia stato fondato in Francia, nel 1118, dal nobile Hugues de Payns. Tutto questo potrebbe essere un falso storico! Mario Moiraghi, un architetto e storico medievale, presenta una scoperta d’archivio nel suo libro “L’italiano che fondò i Templari. Hugo de Paganis, cavaliere di Lucania e Campania”. Moiraghi fornisce una nuova tesi secondo la quale il fondatore dell’ordine del Tempio non sarebbe, come ritenuto dalla storiografia ufficiale, il francese Hugues de Payns (o Payens) cavaliere dello Champagne, ma un italiano, un lucano nativo di Forenza in provincia di Potenza, figlio dei signori di quella città: Pagano e Emma de Paganis, nobili salernitani trasferiti in Lucania. L’autore inoltre sostiene anche che l’ordine templare non fu fondato nel 1118, come si è sempre ritenuto da parte dei medievalisti, ma qualche anno dopo il 1100 come sarebbe testimoniato da una lettera del 1103 inviata da Hugo de Paganis a suo zio Leonardo Amarelli di Rossano Calabro per comunicargli la morte del proprio figlio Alessandro, membro dei Templari, avvenuta in Terra Santa in uno scontro con gli infedeli. Moiraghi deduce che Hugo e suo cugino Alessandro erano membri dei Templari, ordine già operativo alla stesura della lettera. Moiraghi fa una considerazione, probabilmente rifacendosi alla notizia storicamente appurata dei nove cavalieri che fondarono l’embrione dell’Ordine templare nel 1118. L’appropriazione da parte dei francesi dell’origine dell’Ordine templare sarebbe dovuta alla falsificazione dei testi del cronista Guglielmo di Tiro procurata dai francesi a seguito della versione delle cronache dal latino al francese, in questo modo Hugo de Paganis di Guglielmo di Tiro divenne Hugues de Payns cavaliere dello Champagne. Secondo Moiraghi Hugo de Paganis sarebbe sepolto nella chiesa di Giacomo a Ferrara, notizia riportata in un documento del 1621 di Marco Antonio Guerini dove è scritto a chiare lettere che Hugo de Paganis “diede principio all’Ordine dei Templari”. In tale documento si evince come Ugo abbia fatto visita al re Baldovino I in occasione della morte del cugino di lui, Goffredo di Buglione che fu uno dei principali organizzatori della prima crociata. Inoltre Ugo dei Pagani racconta anche di avere confermato al re la presenza in Terra Santa dell’ordine da lui fondato per difendere i cristiani in terra santa. Dal documento si evince altresì come i templari e le loro gesta fossero esistiti prima del 1118 data indicata dalla storiografia ufficiale come anno della loro fondazione. Ulteriori riscontri per giunta inconfutabili a favore delle tesi del Moiraghi si evincono in un libro scritto da un monaco del 1100, Simone di Saint Bertin, in cui si narra delle origini mediterranee dei Templari e che, proprio all’epoca in cui stava scrivendo, Hugo de Paganis aveva fondato un ordine di cavalleria per la difesa della Terra Santa. Un documento del 1621, di Marco Antonio Guerini, asserisce in maniera chiara che Hugo de Paganis sia stato l'iniziatore e quindi il primo Gran Maestro dell’Ordine dei Templari. Lo stesso documento riporta il luogo di sepoltura di Ugo dei Pagani, la chiesa di San Giacomo a Ferrara storicamente di origine Templare e quindi coerente con le gesta di Ugo dei Pagani. Lo stesso documento riporta il luogo di sepoltura di Ugo dei Pagani, la chiesa di San Giacomo a Ferrara storicamente di origine Templare e quindi coerente con le gesta di Ugo dei Pagani. I molti documenti rinvenuti possono essere la riprova delle tesi del Moiraghi e possono riscrivere la storia sull' enigma dell'origine dell'Ordine Templare.


Breve storia di Forenza.

L’avere ereditato Forenza il nome della “Forentum” o“Ferentum” insidiata da Roma ed espugnata dal console Iunius Bubulcus nel 317 A.C. durante la Seconda Guerra Sannitica, non prova la coesistenza, nei luoghi, dell’antico sito con l’attuale. Dagli anni Ottanta, senza che mai sia stata avviata una campagna di scavi nel territorio di Forenza, dove pure sono emersi numerosi ed interessanti reperti, con maggior convinzione nella letteratura specializzata si identifica la “Forentum”, fino ad allora introvabile, con l’importante sito archeologico venuto alla luce nei pressi di Lavello. Questa soluzione sembra apparentemente meglio adattarsi alla definizione di: “umilis Ferenti”, cioè situata in pianura, data da Orazio in una sua Ode, ma si contrappone nettamente alla caratteristica di essere: “validum oppidum”, città fortificata dalla presa impegnativa, come la apostrofa Tito Livio. Un’antica credenza popolare la colloca nella non lontana campagna di S. Martino, la località che in epoca medioevale ha poi ospitato la presenza più significativa in Basilicata dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio. E’ certo però che, distrutta dai Goti dopo la caduta dell’Impero d’Occidente, venne ricostruita sul colle dove ancora risiede; sulla sommità è sorto poi un Castello già presente dal XII secolo. Contesa prima dai Bizzantini poi dai Longobardi, fece parte, sotto tale dominazione, del Gastaldato di Acerenza; i Normanni la concedettero alla famiglia “de’ Pagani”. Pagano de’ Pagani, “castri florentiae dominus”, padre di quell’Ugo ritenuto, da taluni storici, il fondatore dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio, che insieme a sua moglie Emma, fece dono all’abate Berengario della SS. Trinità di Venosa di due Chiese situate in “castro” di Forenza: S. Giovanni della Sala e S. Costantina. L’Imperatore Federico II la rese demanio regio ed in seguito gli Angioini la concedettero in feudo ai Caracciolo, che la tennero fino ai primi anni del Cinquecento. Fece parte dello stato di Melfi dato in feudo dagli Asburgo alla famiglia Doria, fino alla caduta della feudalità. Negli ultimi decenni del Seicento, per volontà popolare, venne edificato, fuori le mura, il complesso conventuale che ancora ospita i Frati Minori Francescani dedicato alla Madonna della Stella e al SS. Crocifisso. Nel 1799 i Forenzesi presero parte ai moti della Rivoluzione Napoletana, assassinando il Sindaco di allora in una rivolta popolare, e piantando l‘Albero della Libertà, sancirono l’adesione alla Repubblica partenopea. Durante l’ultimo periodo di regno dei Borboni, quando il clima insurrezionale si fece incandescente, numerosi furono i cittadini che, aderendo ai circoli rivoluzionari liberali, cospirarono contro i regnanti, ed in tanti si armarono per fronteggiare le orde di briganti che razziavano nel Nord della Basilicata. Alla fine dell’Ottocento una sommossa popolare contro l’imposizione di nuove tasse sfociò cruentemente nel rogo della sede municipale. Nelle guerre del Novecento la Comunità Forenzese ha dato il suo tributo di vite e di sangue, con diversi caduti e mutilati di guerra, alcuni decorati al Valor Militare. Numerosi i personaggi illustri cui Forenza vanta di aver dato i natali, per essersi distinti nelle discipline umanistiche, scientifiche ed artistiche. Nel dopoguerra, come tanti comuni del meridione, il popoloso paese dei primi anni del XX secolo è stato decimato da una impietosa “emorragia demografica” che ancora non cessa.


Tracce templari a Pietragalla ?

I lavori di ristrutturazione che recentemente hanno interessato la Chiesa Madre “San Nicola di Bari” di Pietragalla hanno portato alla luce due splendide croci scolpite con abile maestria su pietra, che forniscono un impatto visivo suggestivo e nello stesso tempo stimolano una certa curiosità verso chi le osserva. Le croci, poste sulla facciata laterale della chiesa, richiamano molto la simbologia templare in quanto hanno la caratteristica di essere “patenti” ossia con bracci uguali che si allargano all’esterno e nello stesso tempo inscrivibili in un cerchio. I ritrovamenti suggeriscono due punti di domanda di difficile risoluzione: possono queste croci appartenere a tutti gli effetti alla simbologia Templare? o addirittura…, possono esse rappresentare una reale, tangibile testimonianza di una presenza Templare anche a Pietragalla e quindi in Basilicata? Affascinanti sono anche le recenti rivelazioni, secondo lo storico Mario Moiraghi sulle origini lucane di Ugo dei Pagani noto come Primo Gran Maestro e quindi fondatore dell’Ordine dei Cavalieri Templari sul quale si ipotizza sia nato nella vicina Forenza. Altro interrogativo alquanto temerario: La vicinanza di Pietragalla con Forenza può essere un legame da prendere in considerazione? La presenza di questi simboli in un sito di certo non è condizione sufficiente per dimostrare l’influenza o addirittura il passaggio dei Templari, tuttavia c’è da rimarcare come negli ultimi tempi la Basilicata sia al centro dell’attenzione di storici e studiosi i quali hanno riscontrato in chiese e monumenti dell’altobradano e in particolare a Forenza, Acerenza, Genzano, Banzi, Vaglio di Basilicata, elementi significativi che dimostrerebbero tale presenza. Non è nemmeno da escludere che la Basilicata sia stata sede strategica e luogo di ristoro morale e spirituale per le truppe partecipanti alla Prima Crociata nel 1095, promossa Papa Urbano II di Cluny che per sei anni soggiornò nella cittadina lucana Banzi, e alla sesta nel 1227 quando l'Arcivescovo della Cattedrale di Acerenza, Padre Andrea collaborò con Federico II per l'organizzazione della spedizione.


Palio delle 7 Contrade

Anche quest’anno, il gruppo degli “Amici di S.Francesco”, accreditato presso il Santuario del SS. Crocifisso, affidato ai Frati Minori, con il Patrocinio del Comune di Forenza, e in collaborazione con la scrivente ProLoco, ripropone l’ottava edizione del Palio delle Sette Contrade. L’evento nasce come operazione di recupero di una tradizione antichissima, che dopo aver subito improbabili rielaborazioni, è andata nel tempo in disuso per essere poi abbandonata. E’ in un ”inventarium” di fine cinquecento la traccia storica di questa manifestazione che si svolgeva ai piedi di quello che oggi è il rudere suggestivo di un’antichissima chiesa alle dipendenze dell’Abbazia di Monte Vergine, S. Maria de Armeniis, il palio veniva corso lungo un tratturo ancor oggi esistente, che costeggia i ruderi della Chiesetta:

" …iuxta le altre terre di Santa Maria mediante la via dove corrono li cavali lo pallio, verso occidente…".

La gara viene preceduta dalla scelta dei cavalli e dei cavalieri che gareggeranno per le sette Contrade e dalla vestizione con i colori loro assegnati. Dopo lo svolgimento di una gara di abilità e velocità e la designazione del cavallo vincente, alla Contrada per la quale questi gareggiava, spetta organizzare i festeggiamenti, ai quali partecipa tutta la comunità.



Contatti ed info:
Data: annualmente, a meta' Agosto
Orari: dalle ore 17:30
Luogo: Piazza Regina Margherita + Corso Grande Umberto I - 85023 Forenza (PZ)
Programma:
Domenica ore 16 Gara del Palio delle 7 Contrade
Lunedì, ore 17 Corteo Storico per le vie del paese, ore 21 Rievocazione Storica, ore 22 Festeggiamenti fino all'alba
Organizzatore: Pro Loco
Siti Web: http://www.proloco.forenza.it - www.altobradano.it
Email: marpetruzzi@tiscali.it
Telefono: 3347551751 e 0971 772211
Fax: 0971773181
Manifestazione all'aperto
Ingresso: partecipazione gratuita


PERSONAGGI E FIGURANTI
Ugo de’ Pagani, cavaliere e personaggio principale;
Pagano de’ Pagani, Signore di Forenza, padre d Ugo;
Emma moglie di Pagano e madre di Ugo Matteo da Albano, Cardinale Legato del Papa;
Abate Berengario (Benedettino);
S. Bernardo di Chiaravalle; Arcivescovo di Reims;
Vessilliferi; Musici;
Diaconi Cistercensi;
Dignitari di Corte e Damigelle;Balia e Paggetti
Armati Normanni
Figuranti del popolo della Comunità Templare di S. Martino dei Poveri
La Strega
Il Demone
La Dama Promessa sposa di Ugo
Il Moro
Jacques de Molais (ultimo Gran Maestro Templare)
Drappello di crociati
S. Michele Arcangelo




Corteo Ugo dei Pagani a Forenza 16 Agosto 2011 - Terra lucana


Forenza: Corteo storico Ugo dei Pagani - 16 Agosto 2012


Forenza, Corteo Ugo dei Pagani: il video e dedicato a tutti i Forenzesi lontani che non hanno potuto partecipare di persona al corteo - 16 Agosto 2012


Forenza:In questo video: alcune sequenze del Corteo Storico dei Templari, con la partecipazione di: Olga Mascolo, Savino Italiano, e la partecipazione straordinaria di VINCENZO FAILLA nella parte di: Jacques de Molay. 16 Agosto 2011


Forenza 2013 :parata dei templari


La giornalista Lisa Marzoli si reca a Forenza, antica cittadina della Basilicata; per scoprire i segreti dei templari e alcune particolarita' del paese.