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La Lucania, pagine di un libro del 1745.


La Lucania, discorsi di Giuseppe Antonini, Barone di S. Biase. Stampato a Napoli MDCCXLV (1745).
Da queste poche pagine, quasi come se fossero una Tavola Osco Bantina, si scoprono interessanti e curiose annotazioni. Per esempio: Petilia era la Capitale della Lucania, e non Taranto, come Freculfo nella sua Cronaca dava questo primato. Anche Gioachino Hagemejera situava Taranto in Basilicata! Achei e Trezenj occupano il lido del mare Jonio, dove fu edificato Turio. (Turio o Turi - l'odierna Bari). Il fiume Sele dagli antichi era chiamato Silaro, il fiume Acri era chiamato anticamente Aciri, (oggi invece si chiama Agri). Acerenza malamente allogata in Puglia, presa dal Cosolo Levino, presidiata da Goti e da' Longobardi, in potere de' Romani, assediata inutilmente dall'Imperatore Costanzo, incendiata. Sua bella Chiesa Arcivescovile, fu subordinata al Patriarca di Costantinopoli, fatta poi Arcivescovato dal Pontefice Romano. Paestum era chiamata Pesto. L' Imperatore Adriano divide nuovamente l' Italia, ma in altra maniera. Alarico saccheggia Roma, devasta la Lucania, muore n' Bruzj. Accettura creduta l' Acidios dell' Itinerario d' Antonino.