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La Lucania

Le tradizioni popolari lucane

Orgogliosi della propria terra, i Lucani sono stati in grado di tramandare e conservare la loro identità locale che si identifica in tradizioni solide e una generosa ospitalità

 


La Lucania, proprio per la sua posizione, per secoli ai margini delle grandi strade di comunicazione si presenta rispetto alla tradizione popolare come un' area prevalentemente conservativa. Nelle campagne sopravvivono usi e tradizioni la cui origine si perde nella notte dei tempi. Orgogliosi della propria terra, i Lucani sono stati in grado di tramandare e conservare la loro identità locale che si identifica in tradizioni solide e una generosa ospitalità attraverso un carattere tenace e deciso, indispensabile per la realtà di una popolazione. Negli ultimi anni hanno assunto un ruolo decisivo per lo sviluppo della cultura i circoli culturali che portano alla conoscenza e alla valorizzazione del territorio, come l’Università della Basilicata che ha trasmesso nuovi stimoli per la ricerca delle proprie radici culturali.

Uno degli aspetti principali della tradizione lucana è la festa popolare che, ancor oggi, rappresenta una forma di identità sociale. L’aspetto più rilevante è la capacità di questi eventi di riunire tutti i cittadini in un evento che porta al ritorno delle origini dell’emigrante, una festa che il più delle volte appartiene a rituali precristiani. Numerose solo le feste che si trovano a cavallo tra radici religiose e pagane, un esempio sono le celebrazioni per il ringraziamento per il raccolto e quelle per ingraziarsi quello dell’anno a seguire. Le celebrazioni in onore di santi, manifestazioni che abbracciano l’intera regione e costituiscono un vero e proprio circuito devozionale-musicale. Oltre che di semplice accompagnamento la musica svolge anche una funzione regolatrice del caos e della folla.


Un esempio di festa pagana è la festa del Maggio ad Accettura.

La piu' antica "Festa dei Maggi" si svolge ad Accettura (Matera): avviene in due tempi, all' Ascensione e a Pentecoste, quando si sceglie prima l'albero piu' alto e diritto del bosco di Montepiano "il Maggio" e poi la "cima", l'agrifoglio da issare sul cerro. Il taglio del cerro comporta un'enorme fatica e quando il tronco sta per cadere vi e' il rito del pianto simulato per celebrare l'agonia della pianta. Poi avviene la processione dei buoi, dieci coppie, dal bosco in paese con un andare ieratico e lento. In piazza si cerchera' con una spettacolare gara di abilita' di abbattere le targhette legate alla "cima" e si avra' ogni volta un premio. La festa e' dedicata a S. Giuliano, protettore del paese, e la processione vede le donne impegnate a portare sul capo dei grandi "Cinti", ceri decorati ed addobati con nastri e fiori. Si vuole credere che la scalata finale dei due alberi sia rappresentativa dell'intervento dell'uomo che "domina la natura". Nei culti arborei, il taglio degli alberi, iltrascinamento, l’innalzamento e la scalata in ogni loro fase sono scanditi da nenie ritmiche dal sapore antico, intense nei momenti di maggiore sforzo fisico. Il Maggio di Accettura e gli altri matrimoni tra alberi sono vissuti tanto più fortemente quanto maggiore è la partecipazione alle sessioni sonore che fanno da contorno agli stessi eventi rituali. I suoni della festa di Accettura, nello specifico, sono costituiti da esecuzioni di flauti, percussioni e dal libero intervento di organetti e zampogne.

La Basilicata si può vivere anche attraverso una ritualità che si tramanda nei secoli. Il Maggio di Accettura si declina con il suo carattere pagano, un rito atavico che è riuscito a superare la modernità tecnologica e a richiamare ogni anno migliaia di turisti. Questa festa vuole portare lo spettatore nella mescolanza tra natura e senso religioso in cui questo evento si articola.

Manifestazioni simili le ritroviamo presso Pietrapertosa, Oppido Lucano e Garaguso. Successivi ad Accettura, i Maggi di Castelsaraceno (Potenza), per la festa di S. Antonio, si chiama festa dell'antenna (l'albero) e si svolge il 19 giugno, con inizio, pero', il 12, con la scelta dell'albero. Anche a Rotonda (Potenza) viene celebrata a S. Antonio la "festa del pitu" l'albero trovato nei boschi vicini, sul Pollino, da gruppi di gente guidati dal "caporale" il giorno 9 giugno. Il 13 giunge in paese il tronco piu' grande mentre prima erano arrivati circa 50 abeti medi. Il "pitu" viene poi sollevato con sopra il caporale, mentre dopo si venderanno i tronchi all'asta per finanziare la festa. Anche a Gorgoglione (MT) si festeggia Il maggio e la festa patronale di Gorgoglione.

Per Carnevale, molte le tradizioni: tra le piu' dolci, perche'‚ legate ad un coinvolgimento di ogni eta', la Sagra della Polenta a Nemoli (Potenza), ove si prepara in un'enorme caldaia di rame, lavorata a mano nella vicina Rivello, la si distribuisce a tutti e soprattutto la si va a portare agli anziani infermi o alle famiglie piu' antiche del luogo. Per S. Giuseppe a Ripacandida e a Castelsaraceno (Potenza), i falo'. A Castelluccio Inferiore (Potenza), la vigilia di S. Giuseppe si accendono i 'focarazzi' falo' di fascine di ginestra che i ragazzi vanno raccogliendo sulle vicine montagne. All' Annunciazione, il 25 marzo, i bambini di Pescopagano (Potenza) passano attraverso rovi tagliati e disposti a forma di cerchio.


BARILE (PZ) VIA CRUCIS 2012


Barile (PZ) - Sacra rappresentazione del Venerdì Santo a Barile

Fortissima tradizione popolare è il Venerdì Santo a Barile a partire dalla metà del 1600 vengono rispettati i Misteri della Passione, i cittadini partecipano in modo molto sentito e commosso alla Via Crucis, ripercorrendo le antiche manifestazioni del dolore tipiche della veglia funebre.

Molte le feste della Settimana Santa come a Maschito, Ruvo, Villa d'Agri (PZ), Aliano (MT): la piu' spettacolare e', comunque, la Processione dei Misteri a Barile (Potenza) nel primo pomeriggio dei Venerdi' Santo. il corteo si snoda per 5 chilometri, aperto da tre centurioni a cavallo e da tre bambine vestite di bianco (le tre Marie). Seguono poi una ragazza vestita di nero con lo stendardo recante i segni della Passione di Cristo e 33 bambine vestite sempre di nero, simbolo degli anni di Cristo. Poi centinaia di altri personaggi, il Cristo e' un giovane digiuno da molti giorni per raggiungere lo stato di grazia. Il personaggio piu' insolito e' la Zingara , la piu' bella ragazza del paese, abito scintillante e ricoperta dei gioielli della gente piu' facoltosa di Barile. E' un chiaro richiamo alle origini albanesi dei paese. Infatti molto vivo sono poi le comunita' e gli usi dei 5 paesi detti 'comunita' tipiche', rispetto alle 'comunita' atipiche' di origine arberesh. Le prime sono a Barile, Ginestra e Maschito nella zona del Vulture, quasi ai confine con la Puglia; e a San Costantino Albanese e a San Paolo Albanese nel massiccio dei Pollino. Le 'comunita' atipiche' sono invece quelle di Brindisi di Montagna, a cui si arriva da una deviazione sulla Basentana (Potenza- Ferrandina); di Cersosimo, sul Pollino, di San Chirico Nuovo, un paesetto molto interno, a monte dell'Appia parallela alla Basentana; 'San Giorgio Lucano poco piu' a nord di Cersosimo, sempre nella vale dei Sarmento; San Martino d'Agri, in vai d'Agri (dallo svincolo di Atena Lucana, sull'Autostrada SA-Reggio, allo Ionio). Atipiche perche'‚ miste alla cultura locale e spesso completamente assimilate. I canti albanesi sono splendidi, nenie struggenti e malinconiche, spesso cantati in costume che si tramanda di madre in figlia.

La piu' bella tradizione avviene a San Costantino Albanese il 21 maggio, il giorno di S. Costantino. Alla processione in costume, segue il rito dell'incendio e dell'esplosione dei nusasit, fantocci vestiti di costumi popolari molto variopinti. A San Severino Lucano (Potenza), la prima domenica di luglio si va al Santuario dei Pollino (1537 metri) con una suggestiva processione in costume. A Baragiano, in provincia di Potenza, il lunedi' dopo Pasqua, si battezza un bambino: la mamma lo porge ad una coppia (uomo e donna) che lo fa passare per tre volte in un cerchio di cespugli di more.

Potenza - Sfilata dei Turchi - La Nave di S. Gerardo

A Potenza, il 29 maggio si celebra la "Sfilata dei Turchi", che avveniva fino al 1885 il 12 maggio ma dal 1886 la data venne spo stata al 29 maggio per le migliori condizioni climatche. La sfilata precede di un giorno i festeggiamenti in onore di S. Gerardo patrono della citta' che, di famiglia piacentina fu Vescovo di Potenza dal 1111 al 1119. Le origini della festa si fanno risalire all'VIII secolo quando, in una notte di maggio, fitte truppe di predoni saraceni, ormeggiata la galea alla foce dei Basento, risalirono con zattere il corso dei fiume sino a Potenza, capitanati dal gran saraceno dalla barba bianca. Colti di sorpresa cittadini sarebbero stati vinti se non fosse apparsa in celo una luce con una schiera di angeli che portato il panico fra i saraceni diedero ai potentini il tempo di riorganizzarsi. La folla grido' al miracolo del patrono della citta' S. Gerardo. La sfilata si svolge di sera con tutti i personaggi della leggenda;' si parte dalla Cattedrale. In prima linea araldi e alfieri poi bambini vestiti da angioletti a piedi e a cavallo; vengono gli schiavi saraceni che trainano la galea nella quale sono sistemati due bambini vestiti da angioletti e uno da S. Gerardo. Saraceni a cavallo precedono la ricca carrozza dei Gran Turco, scherzosamente soprannominato dei potentini 'Cipollino'. Seguono i nobili e gli arcieri con gli stendardi delle quattro porte della citta'. Dopo il Conte e la Contessa, chiude la sfilata il tempietto con l'effigie illuminata di S. Gerardo. La leggenda narra che l’esercito turco risalì il Basento fino a raggiungere Potenza, i potentini, preoccupati chiesero appoggio al vescovo, Gerardo La Porta, che evocò una schiera di angeli riuscendo a respingere l’esercito turco. La leggenda presenta numerose incongruenze storiche a partire dalla navigabilità del fiume Basento in un periodo geologicamente recente, ma anche l’episodio dell’invasione turco negli anni in cui visse il vescovo di Piacenza San Gerardo La Porta, che iniziò ad essere venerato come protettore della città di Potenza dopo esser stato inviato dalla Santa Sede come tutore dell’ortodossia cattolica. L’unica cosa certa è la presenza dei Catari nella prima parte del XII secolo, che avanzavano lungo le ultime propaggini dell’Italia del Sud. In base agli studi linguistici effettuati sul dialetto potentino, oltretutto definito atipico per il sud Italia, è stata accertata una forte presenza di gruppi settentrionali nel tardo medioevo. È plausibile che tali comunità spirituali, che rappresentavano clan religiosi molto influenti, incontrarono la forte opposizione da parte delle gerarchie ortodosse, e che Gerardo La Porta ebbe con loro un forte scontro teologico, ma anche politico e umano fino ad arrivare alla completa neutralizzazione delle loro influenze verso la borghesia. In seguito a tali avvenimenti, i potentini portarono grande rispetto al vescovo ormai visto come il “liberatore” e non fu difficile identificare i “Turchi” come nemici delle terre meridionali per i secoli avvenire trasformando l’episodio in una leggendaria invasione. In base ad altre teorie la leggenda si ricollega ai festeggiamenti in occasione della liberazione del re di Francia Ludovico, imprigionato dai Saraceni, tali festeggiamenti, si pensa, si svolsero a Potenza con l’autore della liberazione del re, Ruggero I di Sicilia. Dato che, tali episodi avvennero subito dopo la santificazione di Gerardo La Porta, si pensa che la liberazione fosse una conseguenza della grazia di un protettore celeste, appunto il santo. In base ad altre teorie si pensa che sia sempre una rievocazione di alcuni festeggiamenti popolari ma sulla battaglia di Vienna del 1685, quando l’esercito mussulmano era in procinto di entrare nei confini europei. La tradizione sfilata parte da Piazza Bonaventura, nei pressi del Castello Guevara, e prosegue lungo via Pretoria fino a Viale Dante, luogo in cui si svolge la Quadriga di San Gerardo. In ordine di comparizione, sfilano i cittadini con i vestiti popolari del tempo, con il bestiame e la musica, in seguito i nobili scortati da cavalieri e cavalli e da bandiere che raffigurano la loro casata, per ogni porta una casata. Infine sfila l’esercito dei Turchi che scorta il loro capo Cipollino, disteso nella sua regale carrozza, in ultimo la nave che trasporta San Gerardo e gli angeli da lui evocati con, al seguito, la statua del santo.

Eventi turistici a Potenza: il maggio potentino. Nel mese del Santo Patrono, San Gerardo, il Comune di Potenza organizza una serie di eventi, manifestazioni, mostre culturali, eventi di vario genere. La festa del Santo Patrono si svolge il 29 e il 30 Maggio, il primo giorno fa da protagonista la Sfilata dei Turchi, una sfilata in costume che rispecchia le antiche tradizioni della città, accompagnata dal Palio dei Cavalli, presso lo Stadio Alfredo Viviani. Il secondo giorno è interamente dedicato al Santo Patrono, San Gerardo. Una fusione tra culto e tradizione molto sentita dai potentini a tal punto che i giorni precedenti alla festa del Santo Patrono, l’Associazione Culturale “I Portatori del Santo”, organizzano una serie di eventi nel centro della città con la partecipazione di politici di rilievo, negli stessi giorni sono accessibili le Cantine del Portatore dove si avrà la possibilità di degustare vini e prodotti locali con la sola richiesta di un’offerta meramente simbolica. Tradizione vuole che il 29 Maggio si svolga un pranzo all’aperto nel centro di Potenza, evento conosciuto con il nome “A pranzo con i Portatori”, accessibile a tutti pagando un biglietto d’ingresso.

Potenza - Verso l’inizio di Settembre, presso San Luca Branca, si svolge ogni anno la gara dei fuochi pirotecnici denominata “Fuochi nel Basento”, i concorrenti che vi partecipano provengono da tutte le zone d’Italia, infatti tale avvenimento riunisce migliaia di cittadini provenienti da Potenza e provincia.

Castel Lagopesole: Sagra della Pannocchia

Castel Lagopesole: Palio dei tre Feudi

Castello di Lagopesole, Corteo Storico

Castello di Lagopesole: Corteo Storico o Corteo Federiciano che si svolge ogni anno nel mese di Agosto a Lagopesole (PZ). Il corteo rievoca l'arrivo della multietnica corte dell'Imperatore Federico II di Svevia nel Castello di Lagopesole.

A Nemoli, nella valle dei Noce, tra Lagonegro e Maratea, il giorno dei Corpus Domini, si copre il corso principale con un tappeto di fiori di ginestra a forma di ostensori e calici, ricoperti di petali di rosa.

La Madonna Nera di Viggiano, in provincia di Potenza (Val d'Agri) - Processione al Santuario del Monte di Viggiano.

La prima domenica di maggio, la Madonna Nera di Viggiano viene portata sul Monte dove fu ritrovata. Fu nascosta in quel punto per non farla distruggere dalle invasioni saracene. In quel punto sul Monte di Viggiano e' stata costruita una chiesetta. La Madonna viene poi riportata la prima domenica di settembre nella chiesa giu' in paese a Viggiano, dove trascorre l' inverno. In estate, i pellegrini si recano a piedi sul Monte di Viggiano, portando una pietra che dopo lasciano sul Monte. Il monte di Viggiano e' situato nel parco nazionale appennino lucano, nella verde valle dell'agri. Il santuario costituisce il piu' importante centro mariano della Basilicata. nel 1965 papa Paolo VI, con la bolla "lucanae genti" ,ha proclamato la Madonna Nera del Sacro Monte di Viggiano, regina e patrona della Lucania. Una processione che dura piu' di 4 ore sale dal paese al Santuario del Monte (1725 m) lungo un ripido sentiero. Molti fedeli portano in testa le 'cinte' (costruzioni di cento ceri, il termine cinte deriva da cento), ogni tanto una fermata per riposarsi presso gli antichi altari di pietra. Il tutto accompagnato da sommessi canti in dialetto.

Vi sono poi i vari presepi, tra cui, bellissimo, quello vivente lungo i Sassi di Matera;

Il Presepe Vivente nei Sassi di Matera. L'evento si svolge negli storici rioni del Patrimonio Mondiale dell'Unesco, lungo un percorso che parte da Piazza San Pietro Caveoso e si conclude - attraversando il Rione Malve - in Via Casalnuovo. Tutte le persone che desiderano visitare la suggestiva rappresentazione, dopo aver concluso la procedura di acquisto dei titoli di ingresso, dovranno accedere ai Sassi dall'arco di Gradoni Municipio, in Piazza Sedile, per giungere in Piazza San Pietro Caveoso in congruo anticipo rispetto all'orario prescelto per la visita. Viceversa, le persone con disabilità accederanno ai Rioni Sassi tramite l'ingresso di Via Ridola, lungo Via Casalnuovo e Via Bruno Buozzi. Per tutte le informazioni che riguardano l'organizzazione del Presepe Vivente nei Sassi di Matera, è disponibile il sito internet www.presepematera.it .

Clicca per veder un video su Youtube del Presepe Vivente nei Sassi di Matera:

http://www.youtube.com/watch?v=4WfWajc7oms&feature=player_detailpage



San Gianuario a Marsiconuovo provincia di Potenza

Marsico Nuovo San Gianuario trainato dai buoi. In agosto a Marsico Nuovo, dopo più di mille anni dallo storico evento, rievocazione della legenda di San Gianuario trainato dai buoi lungo le strade cittadine. La leggenda vuole che, nel III sec. d.C., Gianuario, Vescovo di Cartagine, arrivasse in Lucania e, precisamente, a Potenza, per predicare il Vangelo. Ucciso nel bosco dell’Arioso dai soldati di Leonzio, Governatore romano della Lucania, che non gradiva la sua opera di evangelizzazione, venne sepolto sotto un faggio. Verso la metà del IX sec. d.C., una donna marsicana, di nome Susanna, per tre notti di seguito, sognò Gianuario che la pregava di recarsi dal Vescovo Grimaldo e di disseppellire il suo corpo, portandolo a Marsico. Il corpo del Vescovo fu rinvenuto nel luogo sognato dalla donna. Insorse però una disputa tra Marsicani e Potentini circa il suo possesso. Essa si risolse a favore dei primi, grazie alla coppia di buoi che lo trasportò verso Marsico, fermandosi nei pressi dell’Abbazia di S. Stefano. Era il 26 Agosto. Nel 1826 il Vescovo Marolda fece edificare in suo onore una splenda chiesa.

Melfi (PZ) pentecoste Venerdì Santo - Assalto al Castello - Duelli al castello

Melfi (PZ) Parata dei Briganti Ottobre

Melfi (PZ) Festa di Sant'Alessandro - dedicata al patrono della città, viene celebrata il 9 febbraio.

Melfi (PZ) Festa dell'Assunta - si festeggia il 15 agosto

Melfi (PZ) Festa dell'Immacolata - si festeggia l'8 dicembre

Melfi (PZ) Festa di Santa Lucia - si tiene il 13 dicembre, nelle piazze dei diversi quartieri dove vengono accesi dei falò per salutare la notte più lunga dell'anno.

Festa della Bruna - Matera Il Carro Trionfale

La piu' completa tradizione dei capoluogo (e forse della Regione) e la Festa della Bruna, il 2 luglio, a Matera. Non si conosce il perche'‚ dell'aggettivazione 'Bruna': forse il legame alla terra fertile propiziatrice di buoni raccolti. Inizia, comunque, nel 1380 con il papa Urbano VI, gia' vescovo di Matera, con caratteristiche soltanto religiose, con il passare dei secoli diventa sempre piu profana. Il Carro e' l'elemento focalizzante, colorato e adorno di fregi: su di esso le statue in cartapesta, ogni anno raffiguranti un episodio diverso dei Vecchio o dei Nuovo Testamento. I fondali rappresentano in genere particolari dei Sassi o facciate di chiese. La costruzione dei Carro dura circa 4 mesi; qui si mostra tutta la capacita' artigianale, molto antica, dei lavorare la cartapesta ed il legno (in genere sono ancora due famiglie che da anni lo allestiscono, i Pentasuglia e gli Epifania) nel quartiere di Piccianello. All'alba dei 2 luglio a partire dalla Cattedrale ha luogo una processione di pastori. Al tramonto dal rione Piccianello muove il "Carro", trainato da 8 muli bardati e difeso da una imponente e spettacolare cavalcata di giovani popolani con elmo, corazza e splendide divise appositamente allestite dalle famiglie. Giunto al Duomo il Carro compie tre giri intorno alla piazza, la Madonna 'scende' e torna in Chiesa. Il Carro viene 'consegnato' al popolo che lo distrugge e ne conserva una reliquia, mentre un grande spettacolo pirotecnico accende di bagliori le grotte neolitiche e illumina i Sassi che si colorano di mille luci formando un'immagine suggestiva unica al mondo.

I festeggiamenti per ringraziare la Madonna della Bruna, la celebrazione si celebra da più di seicento anni, anche in questa occasione con origini leggendarie. Una bellissima donna, in condizioni di estrema povertà, vicino alla città di Matera chiese un passaggio ad un contadino che passava dal quelle parti su di un carro, il contadino offrì il passaggio. Giunti all’ingresso della città la donna dichiarò di essere la Madonna e domandò al contadino se fosse disposto a consegnare un messaggio al Vescovo della città, quest’ultimo letto il messaggio si recò immediatamente, con un gruppo di fedeli, presso il luogo dove si trovava la Madonna. Arrivati sul posto trovarono solo una statua della Madonna posta su di un carro trionfale, per ordine del vescovo il carro doveva essere portato nella città ma, allo stesso tempo un gruppo di soldati ricevette l’ordine di sequestrare il carro, il popolo decise di distruggere il carro per conservarne almeno una sua parte. La tradizionale festa prende avvio all’alba con la processione dei pastori e termina con la sfilata del Carro e la sua distruzione con un assalto popolare. La distruzione del carro è simbolo di buon auspicio per il raccolto, chi riesce a prenderne una parte avrà fortuna per l’anno successivo.

Lauria

Beato Domenico Lentini, patrono di LauriaManifestazioni e festività popolari, che spesso combaciano con le feste religiose, sono gli eventi che più caratterizzano il folclore di Lauria. Il 25 febbraio del 2000 Lauria ha riconosciuto Domenico Lentini come patrono della città, ma la caratteristica peculiare di Lauria sono i due rioni che dividono la città in due grandi zone con contrade molto affollate e distanti dal centro che hanno portato alla consacrazione, di ogni ripartizione, a diversi Santi protettori. Ma non sono solo patronali le feste nella città che conta numerosi avvenimenti di lunga tradizione, nel rione superiore, infatti, il 9 maggio festeggia San Nicola di Bari, mentre, il rione inferiore, il 25 luglio festeggia San Giacomo Maggiore Apostolo, al quale è dedicata una delle piazze più caratteristiche della città e la chiesa del rione inferiore. Inoltre tradizione vuole che anche la festa di San Rocco, al quale è dedicata una piccola piazza e una cappella, sia festeggiata con molto trasporto da parte dei cittadini di Lauria, festeggiato l’ultima domenica di settembre. La parrocchia di Seluci è stata edificata in onore della Madonna del Carmine, festeggiata la prima domenica di agosto. Molto importante è anche la festa di S. Antonio, in memoria del quale è stato dedicato il convento dei padri cappuccini posto ne rione superiore, festeggiato il 13 giugno. Il 15 agosto si festeggia la Madonna dell’Armo nei pressi del santuario della Madonna Assunta, posta sulla collina dell’Armo, attiguo ai resti del castello Ruggiero, rocca edificata per la protezione dell’intera cittadina medievale. Per tradizione le feste sono sempre accompagnate da sagre, tra le quali la sagra della “fresedda c’a pummadora”, che si svolge solitamente il 15 agosto e quella del “du pedi du purcu” piede del maiale, in concomitanza con la festa di S. Antonio il 13 giugno, nei pressi del convento dei padri cappuccini.

Paterno (PZ) Via Crucis

Paterno (PZ) Madonna del Carmine festeggiamenti, processione con angelo che discende dall' alto.

Paterno (PZ) Infiorata

Calendario delle principali manifestazioni

Provincia di Potenza

Oppido Lucano Carnevale

Villa d'Agri Carnevale e sfilata carri allegorici

Atella Via Crucis Giovedi Santo

Barile Via Crucis Venerdi' Santo

Filiano - Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo

Maschito Via Crucis Venerdi' Santo

Rionero Via Crucis Sabato Santo

Melfi Festa dello Spirito Santo 50 giorni dopo Pasqua

Castelsaraceno Il "Maggio" - Maggio

Potenza Sfilata dei Turchi Maggio Potentino

Maratea Processione a mare - Giugno

Viggiano Sagra delle fragole - Giugno

Viggiano Processione al Sacro Monte

Colobraro Festa di Sant' Antonio

Brienza - Vivi il Medioevo -Giornate Medioevali Brienza

Brienza - Via Crucis Vivente

Brindisi di Montagna. Lo spettacolo della Grancia

Castel Lagopesole - Sagra della Pannocchia

Castel Lagopesole - Palio dei tre Feudi

Castello di Lagopesole - Corteo Storico o Corteo Federiciano - Agosto

Castelluccio lnf. Sagra del fusillo - Agosto

Castelmezzano S. Rocco - Agosto

Ginestra . Tradizione e Folklore Albanese Agosto

Marsico Vetere Sagra del prosciutto - Agosto

Marsico Nuovo San Gianuario trainato dai buoi - Agosto

Marsico Nuovo Passeggiata nella Storia - Marsico Medievale

Melfi (PZ) pentecoste Venerdì Santo - Assalto al Castello - Duelli al castello

Melfi (PZ) Parata dei Briganti Ottobre

Melfi (PZ) Festa di Sant'Alessandro - dedicata al patrono della città, viene celebrata il 9 febbraio.

Melfi (PZ) Festa dell'Assunta - si festeggia il 15 agosto

Melfi (PZ) Festa dell'Immacolata - si festeggia l'8 dicembre

Melfi (PZ) Festa di Santa Lucia - si tiene il 13 dicembre, nelle piazze dei diversi quartieri dove vengono accesi dei falò per salutare la notte più lunga dell'anno.

Il Presepe vivente a Miglionico

Satriano Sagra del coniglio - Agosto

Filiano Sagra dei formaggio pecorino e dei prodotti caseari - Agosto

Forenza Sfilata dei Cavalieri Templari - 16 Agosto

Melfi Sagra delle castagne - Ottobre

Pietragalla Sagra del MIGLIATIEDD Agosto

Pignola - Festa della Madonna

Provincia di Matera

Matera Carnevale

Tricarico Carnevale

San Mauro Forte Carnevale

Garaguso Carnevale

Matera Via Crucis Venerdi' Santo

Accettura Il "Maggio" domenica di Pentecoste

Matera S. Antonio abate "benedizione degi animali" - 17 maggio

Matera Sagra della Bruna - Luglio Materano - Luglio

Bernalda Festa d S. Bernardino - Agosto

Ferrandina Raduno nazionale delle bande musicali - Agosto

Montalbano lonico S. Rocco e S. Maurizio - Agosto

S. Maria d'Anglona Pellegrinaggio al Santuario - Settembre

Montescaglioso Sagra dei fichi - Settembre

Matera S. Eustachio - Settembre